sabato 22 dicembre 2007

Buon Natale

"Il cristianesimo non nasce come frutto di una nostra cultura o come scoperta della nostra intelligenza... si rivela in fatti, avvenimenti, che costituiscono una realtà nuova dentro il mondo, una realtà viva, in movimento. La realtà cristiana è il mistero di Dio che è entrato nel mondo come una storia umana."
Luigi Giussani

Un grande abbraccio a tutti gli amici di Cantus Anthimi.

venerdì 14 dicembre 2007

Pellegrinaggio


“C’è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore.
Non credo si possa viaggiare di più nel nostro pianeta.
Così come non credo si viaggi per tornare.
L’uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato.
Da se stessi non si può fuggire.
Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio.
Portiamo con noi la casa della nostra anima come fa una tartaruga con la sua corazza.
In verità il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l’uomo un viaggio simbolico.
Ovunque vada è la propria anima che sta cercando.
Per questo l’uomo deve poter viaggiare”.

Andrej Tarkowsky

mercoledì 14 novembre 2007

Vite dei Santi


"Solo i codardi chiedono al mattino della battaglia il calcolo delle probabilità; i forti e i costanti non sogliono chiedere quanto fortemente nè quanto a lungo, ma come e dove abbiano da combattere. Non hanno bisogno se non di sapere per quale via e per quale scopo, e sperano dopo, e si adoperano, e combattono, e soffrono così, fino alla fine della giornata, lasciando a Dio gli adempimenti."

Cesare Balbo, "Delle speranze d'Italia", Capolago 1845

giovedì 8 novembre 2007

La musica ci ridesta alle domande fondamentali


"Il suonare insieme da solisti richiede dal singolo non solo l'impegno di tutte le sue capacità tecniche e musicali nell'esecuzione della propria parte, ma al contempo sempre anche il sapersi ritirare nell'ascolto attento degli altri. Solo se questo riesce, se cioè ciascuno non pone al centro se stesso, ma, in spirito di servizio, si inserisce nell'insieme e, per così dire, si mette a disposizione come strumento, affinché il pensiero del compositore possa diventare suono e raggiungere così il cuore degli ascoltatori, solo allora si ha un'interpretazione veramente grande – come quella che abbiamo or ora sentito. È questa una bella immagine anche per noi che, nell'ambito della Chiesa, ci impegniamo ad essere strumenti per comunicare agli uomini il pensiero del grande Compositore, la cui opera è l'armonia dell'universo. [...] Le composizioni appena ascoltate ci hanno aiutato a meditare sulla complessità della vita e sulle piccole vicende quotidiane. Ogni giornata è un intreccio di gioie e dolori, di speranze e delusioni, di attese e sorprese, che si alternano in modo movimentato e che destano nel nostro intimo le domande fondamentali sul da dove, sul verso dove e sul senso vero della stessa nostra esistenza. La musica, che esprime tutte queste percezioni dell’animo, offre in un'ora come questa all’ascoltatore la possibilità di scrutare come in uno specchio le vicende della storia personale e di quella universale. Ma ci offre ancora di più: mediante i suoi suoni ci porta come in un altro mondo ed armonizza il nostro intimo. Trovato così un momento di pace, siamo in grado di vedere, come da un punto elevato, le misteriose realtà che l’uomo cerca di decifrare e che la luce della fede ci aiuta a meglio comprendere. In effetti, possiamo immaginare la storia del mondo come una meravigliosa sinfonia che Dio ha composto e la cui esecuzione Egli stesso, da saggio maestro d’orchestra, dirige. Anche se a noi la partitura a volte sembra molto complessa e difficile, Egli la conosce dalla prima fino all'ultima nota. Noi non siamo chiamati a prendere in mano la bacchetta del direttore, e ancora meno a cambiare le melodie secondo il nostro gusto. Ma siamo chiamati, ciascuno di noi al suo posto e con le proprie capacità, a collaborare con il grande Maestro nell’eseguire il suo stupendo capolavoro. Nel corso dell'esecuzione ci sarà poi anche dato di comprendere man mano il grandioso disegno della partitura divina.
Così, cari amici, vediamo come la musica possa condurci alla preghiera: essa ci invita ad elevare la mente verso Dio per trovare in Lui le ragioni della nostra speranza e il sostegno nelle difficoltà della vita. Fedeli ai suoi comandamenti e rispettosi del suo piano salvifico, possiamo insieme costruire un mondo nel quale risuoni la melodia consolante di una trascendente sinfonia d’amore. Anzi, sarà lo stesso Spirito divino a renderci tutti strumenti ben armonizzati e collaboratori responsabili di una mirabile esecuzione in cui si esprime lungo i secoli il piano della salvezza universale."

Benedetto XVI, dal discorso pronunciato in occasione del concerto del "Philarmonia Quartett Berlin", 19.11.2006 - Fonte: ZENIT.org

mercoledì 31 ottobre 2007

Aaargh...


Devo affrettarmi, in tribunale mi stanno aspettando... oggi piove, e girare in macchina è diventato veramente impossibile.

domenica 28 ottobre 2007

Cantare

Cantare è amare e affermare, involarsi e planare, atterrare in fondo al cuore di coloro che ascoltano, dire loro che la vita è vivere, che l'amore è là, che niente ci è promesso, ma che il bello esiste e che bisogna scovarlo.

Che la morte è un lusso, di cui è meglio fare un romanzo o una ballata, piuttosto che parlarne di fronte alla vita.

Cantare è celebrare Dio e i giunchi, e celebrare Dio è ringraziarlo, con ogni nota del mio piccolo registro, con ogni sfumatura della mia voce, con tutti gli sguardi del mio uditorio, dirgli grazie.

Grazie Dio di avermi permesso di nascere, di avermi dato occhi che vedono i giunchi piegarsi al vento, che vedono tutti i miei fratelli e le mie sorelle, grazie per le orecchie che ascoltano e le mani che lisciano i capelli bagnati, della mia voce per ridere e cantare... cantare per voi e per i giunchi... che sono voi.

Joan Baez, "Saresti imbarazzata se ti dicessi che t'amo?"

A te


Gli occhi mi corsero
dietro una bruna che passava.

Era di madreperla nera,
era d'uva scura,
e mi sferzò il sangue
con la sua coda di fuoco.

Dietro tutte
vado.

Passò una chiara bionda
come una pianta d'oro
dondolando i suoi doni.
E la mia bocca andò
come in un'onda
scaricando sul suo seno
lampi di sangue.

Dietro tutte vado.

Ma a te, senza muovermi,
senza vederti, te distante,
vanno il mio sangue e i miei baci,
bruna e chiara mia,
alta e piccola mia,
ampia e sottile mia,
mia brutta, mia bellezza,
fatta di tutto l'oro
e di tutto l'argento,
fatta di tutto il frumento
e di tutta la terra,
fatta di tutta l'acqua
delle onde marine,
fatta per le mie braccia,
fatta per i miei baci,
fatta per l'anima mia.

Pablo Neruda

lunedì 15 ottobre 2007

Amore

Sono molte
le forme degli eventi.
Contro la nostra attesa spesso l'opera
degli dei si rivela.
Quello che si credeva non s'avvera,
e un dio trova la via
a cose in cui fede non si aveva.

[...]

Così potessi anch'io trovarlo
l'amore che di due fa uno,
sorte che rara è nella vita.
E allora sì che senza cura
quanto ha di tempo
la vivrei.

Euripide, "Alcesti"

sabato 13 ottobre 2007

L'uomo che non ha musica

The man that hath no music in himself,
Nor is not moved with concord of sweet sounds,
Is fit for treasons, stratagems and spoils;
The motions of his spirit are dull as night
And his affections dark as Erebus:
Let no such man be trusted.

William Shakespeare, "The Merchant of Venice"

L'uomo che non ha musica nell'animo
né si commuove alle dolci armonie,
è pronto al tradimento, agli inganni e alle rapine;
foschi come la notte sono i moti del suo spirito,
e i suoi affetti tenebrosi come l'Erebo:
nessuno confidi mai in un uomo simile.

William Shakespeare, "Il mercante di Venezia". Trad. F.A.