[...] speriamo in un miracolo. Che non è la guarigione di Eluana (magari, accadesse) ma una specie di ripensamento, di un flash che faccia perlomeno sospettare a Beppino Englaro che c’è un qualcosa di invisibile, ma di reale, che fa della stanza delle Misericordine di Lecco un luogo ben più luminoso rispetto alla stanza della «Quiete» di Udine. Un qualcosa che assomiglia molto alla differenza tra l’amore e il nulla.
Michele Brambilla, da "Il Giornale", 04 febbraio 2009
Michele Brambilla, da "Il Giornale", 04 febbraio 2009
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