O Dio, dammi il coraggio di chiamarti Padre.
Sai che non sempre riesco a pensarti con l’attenzione che meriti.
Tu non ti sei dimenticato di me, anche se vivo spesso lontano dalla luce del tuo volto.
Fatti sentire vicino, nonostante tutto, nonostante il mio peccato grande o piccolo, segreto o pubblico che sia.
Dammi la pace interiore, quella che solo tu sai dare.
Dammi la forza di essere vero, sincero; strappa dal mio volto le maschere che oscurano la consapevolezza che io valgo qualcosa solo perché sono tuo figlio. Perdona le mie colpe e dammi insieme la possibilità di fare il bene.
Accorcia le mie notti insonni; dammi la grazia della conversione del cuore.
Ricordati, Padre, di coloro che sono fuori di qui e che mi vogliono ancora bene, perché pensando a loro, io mi ricordi che solo l’amore dà vita mentre l’odio distrugge e il rancore trasforma in inferno le lunghe e interminabili giornate.
Ricordati di me, o Dio, amen.
Natale 2011, carcerato Stefano, reparto g11, Rebibbia.
mercoledì 21 dicembre 2011
lunedì 27 giugno 2011
Se l'omosessualità è pura, la paternità è sporca
La palma d'oro della settimana va al Testimonial Universale e valoroso oncologo Umberto Veronesi che ha detto: l'amore più puro è quello omosessuale, perché è fine a se stesso e non mira a procreare. [...] Leggevo la battuta di Veronesi la mattina del 24 giugno. Era San Giovanni e per la prima volta nella mia vita non potevo fare gli auguri a mio padre e sentire ogni anno più flebile e accorato il suo ringraziamento. Se non ci fosse stato il suo amore impuro con mia madre, non sarei qui. E così i miei figli, e voi tutti, e lei, professore. Se quell'amore era impuro, preferisco vivere in una sporca società. Al diavolo la purezza.
Marcello Veneziani, "Il Giornale", 26 giugno 2011
Marcello Veneziani, "Il Giornale", 26 giugno 2011
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